Una frase detta in cucina
- Nicola Arnese
- 3 giorni fa
- Tempo di lettura: 2 min

Certe cose iniziano in cucina.
Non in quelle tutte di design, con i cassetti che si chiudono da soli. No, in quelle normali. Con le pentole spaiate, la padella che non tiene più il manico, e il timer che suona sempre con due minuti di anticipo.
L’altro giorno parlavo con un’amica, Francesca. Ci conosciamo da anni. Una di quelle persone che non si lamentano mai, anche quando ne avrebbero tutto il diritto. Mi raccontava che ultimamente si sentiva come in apnea. Non succedeva nulla di tragico, ma nemmeno qualcosa di veramente suo. Le giornate le passavano davanti come i vagoni di un treno, e lei lì, sul binario, a guardarli andare.
Poi, una sera, senza pensarci troppo, si è detta una frase semplice semplice: “Io non voglio più fare finta.” Così, tra le zucchine e il soffritto.
Ora, detta così, sembra niente. Una frase come tante. Ma se uno la sente davvero, capisce che è lì che cambia qualcosa. Non fuori, eh. Dentro. Che poi è l’unico posto da cui può partire un vero cambiamento.
Perché quando cominci a parlarti con sincerità, anche solo sottovoce, cominci pure a respirare diversamente. Non succede nulla di spettacolare: il frigo continua a fare rumore, la pasta si scuoce se la dimentichi sul fuoco. Ma dentro, si apre uno spazio nuovo. Una fessura di luce.
E non è poco.
Francesca non ha fatto rivoluzioni. Non ha lasciato tutto per aprire un bar a Formentera. Ha fatto una cosa molto più coraggiosa: ha iniziato ad ascoltarsi. A farsi domande con un po’ di tenerezza. A smettere di zittirsi ogni volta che qualcosa la infastidiva. E piano piano, senza fretta, ha cominciato a parlarne anche con gli altri. Non per lamentarsi, ma per capirsi meglio.
In fondo succede così un po a tutti. Quando stiamo zitti troppo a lungo, finiamo per confondere la stanchezza con il destino. Ma basta una frase detta bene, per vedere le cose in un altro modo.
E non è che si risolva tutto subito, per carità. Però cambia il ritmo. Come quando in una canzone parte un giro nuovo, e all’improvviso ti viene voglia di ballare e canticchiare.
Io credo che ognuno abbia una frase così. Una che si porta dentro da tempo. E che aspetta solo il momento giusto per uscire. Magari esce piano, con un filo di voce. Ma basta quello. Perché se la dici davvero, cambia tutto.
A volte basta una frase detta a bassa voce, magari mentre si prepara la cena, per iniziare a cambiare prospettiva. Le parole che ci diciamo sono porte: alcune chiudono, altre aprono. E tu, quali stai aprendo? Esplora come il coaching può aiutarti ed eventualmente accedi a un ciclo pro bono con me. Nicola Arnese offre queste sessioni nei suoi momenti liberi per non creare conflitti con altri impegni professionali. Potrebbe essere necessaria una certa flessibilità nella pianificazione.